Questa settimana gioco in casa, sì perché per voi ho scelto un libro che ho amato tantissimo e che è stato praticamente scritto sotto casa mia e con Francesca abbiamo deciso di proporvi un piatto che nella nostra zona è proprio un must.
Ma partiamo da "Il morso del ramarro" romanzo giallo ambientato in una Chiavari estremamente affascinante dove facciamo la conoscenza di personaggi indimenticabili. Ve ne innamorerete. E fra discorsi che spaziano dall'arte alla medicina, con misteri da risolvere e amori da scoprire o riscoprire in una calda fine d'estate, vi ritroverete anche a prendere appunti mentali su alcune ricette liguri. Ora vi lascio alla copertina del libro e alla trama, ma cliccando qui potrete leggere la mia intervista all'autrice Valeria Corciolani e la recensione al libro.
Il morso del ramarro
di Valeria Corciolani
Emma Books
Trama
Tre ricchi rampolli annoiati che scelgono il furto d’appartamento per dare un guizzo d’adrenalina alle loro giornate vuote. Un professore raffinato e burbero, un farmacista latin lover, un capitano in pensione e un vispo pescatore decisi a portare a termine la loro impresa in barba all’età. Una badante peruviana che non sa più quale sia su casa. Un giovane medico del pronto soccorso alle prese con un inquietante mistero. Una mamma single alle prese con ex marito fedifrago, suocera complice, zia anziana, nuovi amori, figlia adolescente e due gemellini terribili. Persone diverse, ma con una cosa, anzi un luogo, in comune: la palazzina liberty in cui vivono, in una cittadina di mare. Lì prendono vita e si snodano le loro storie, i personaggi si annodano, i sentimenti si chiariscono e ci accompagnano con gustosa ironia alla soluzione dell’enigma. Che era partito da un semplice ciondolo. A forma di ramarro.
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Preboggion (a modo mio)
Ci caliamo nella tradizione ligure con questo piatto che può essere sia un contorno che un piatto unico vegetariano. Senza volermi addentrare troppo nell'argomento, la parola indica un miscuglio di erbe selvatiche e in alcune zone liguri il preboggion viene fatto con queste erbette raccolte nel campi. Io ho preso spunto dalla ricetta del proboggion di Ne che utilizza il cavolo nero, riadattandola un po' (non me ne vogliano i puristi della tradizione che in questa preparazione vorrebbero vedere anche un mortaio... non per niente in coda c'è quel “a modo mio”, che non sta a indicare una presunzione di innovazione, ma semplicemente l'intento di adattare la ricetta alla cucina di tutti i giorni).
4 patate
1/2 cucchiaino raso dado vegetale Bimby (io con il Bimby lo uso spessissimo perchè avendolo fatto io sono certa di ogni suo singolo ingrediente, ma nella versione senza Bimby potete non utilizzarlo)
1 litro acqua
30 grammi olio evo
1 spicchio di aglio
1/2 cipollina
Nel frattempo lavare le foglie di cavolo, privarle della costa centrale e tagliarle a listarelle.
Quando mancano 10 minuti al termine della cottura delle patate, aggiungere i cavoli dal foro del coperchio, spatolando.
Terminata la cottura, rimuovere il cestello, svuotare il boccale e versarvi cavoli e patate.
Dare qualche colpo di turbo, riunire sul fondo con la spatola, aggiungere olio e aglio, mescolare 30 sec.antioratio vel. 3. Se necessario aggiungere un pizzico di sale.
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