Essere donna, le citazioni delle autrici

Oggi è la Giornata Mondiale contro la violenza sulle donne e il blog affronterà questa questione con tre post a tema.



In questo ho raccolto alcune citazioni scelte  dalle autrici direttamente dai loro libri, frasi che vogliono spiegare cosa significhi "essere donna", ma anche pensieri sulla violenza e contro di essa
Le ringrazio tutte per la disponibilità che mi hanno dimostrato e per il breve preavviso con cui le ho coinvolte.
Per conoscere le trame cliccate direttamente sulle copertine dei libri



Sara Zelda - I Dissidenti, 1:7
«Buio. Nei miei ricordi è sempre buio. Non so cosa darei per sapere se ho mai conosciuto un vero giorno di sole. Di quelli in cui le ragazze scoprono le braccia e indossano occhiali con le lenti colorate e si sentono in diritto di giocare col tuo cuore. Durante la notte sogno di rientrare in possesso di antiche istantanee perdute: registrazioni di momenti che in realtà non ho vissuto. Molto più spesso sogno una cella, buia. Soltanto fredda pietra e una finestrella sbarrata, posizionata troppo in alto per riuscire a vedervi attraverso nient'altro che una grande luna piena, solcata dallo strazio dei crateri. C'è una donna, nella cella, ed è poco più che un’ombra. I suoi polsi, logorati dall’attrito delle corde, ne conservano le forme. Una scorza dura e nera si è formata sulle piante dei suoi piedi. Le unghie spezzate si gonfiano di schegge sanguinanti, retaggio di inutili scavi.
Questa donna non ha spazio e non ha tempo. Scandisce un computo privato, nell’attesa del momento in cui lui arriverà. E, quando lui arriva, si abbandona alla paura nell’attesa del momento in cui infine se ne andrà. Quando lui se ne va, lei sa che un’altra notte è ormai passata. Si rannicchia su se stessa e sente il freddo nelle ossa. Porta piano una mano sul suo sesso, dove la carne ancora pulsa, e un liquido caldo le inonda le mani. Si stringe attorno a quel calore fintanto che ce n’è, prima che il freddo ritorni a ghermirla.
Non c’è niente che può fare per mantenersi in vita, se non desiderare. E così desidera un giorno in cui potrà tornare a essere libera e sentire il calore del sole lambirle la nuca. Ma sa che uscire da quel posto sarebbe uscire da se stessa. Dimora nell’oscurità da talmente tanto tempo che, se la strappaste da essa, si sbriciolerebbe così come i sogni negli occhi al mattino. E allora desidera lui. Uccide il tempo desiderando le sue mani forti, le labbra voraci, l’odore selvatico della sua pelle. Sopravvive al freddo e all’eternità desiderando qualcosa che spera di non ottenere mai. Il dolore della mente e l’angoscia della carne la risucchiano sul fondo di un livido inferno, tanto più crudele quanto non riesce a vederne la fine. Ma niente, niente è paragonabile al momento in cui lui se ne va».



Patrisha Mar - Ti ho incontrato quasi per caso

«Ma Sara era diversa, credeva nel grande amore, credeva in un solido rapporto di coppia, lo difendeva con onestà e tenacia, e Daniel non aveva capito fino a che punto volesse le stesse cose. Sara poteva essere assurda e testona, poteva puntare i piedi e forse fare scelte impulsive, ma era vera, ogni grammo di lei era sincerità pura, una persona di cui fidarsi, nelle cui mani riporre la propria vita. Non poteva permettersi di rinunciare a lei. La voleva con sé per sempre».














Amabile Giusti - C'è qualcosa nei tuoi occhi

«Barbie sosteneva che in principio il male fa più rumore, il suo chiasso infernale copre il canto più dolce del bene e la sua ombra è più lunga. Ma è tutta apparenza. Perché non è l’ombra che comanda: è la luce. È la luce che decide quanto vivranno le ombre. La luce è il direttore d’orchestra che a volte ti mette alla prova, ti costringe a esercitarti molto, ti fa sanguinare i polpastrelli sulle corde del violino, sui tasti del pianoforte, ti sfianca i polmoni alla tromba, non per crudeltà, ma affinché alla fine la musica sia perfetta. E nulla accade per caso. Prima di buttare alle ortiche la possibilità di far parte di un miracolo, è bene pensarci un bel po’ e dare una chance alla luce»








Bianca Rita Cataldi - Isolde non c'è più

«Isolde è un mondo da viaggiare. Complessa, contorta, è un intrico di strade che non imboccano mai un senso unico. Lei crea, distrugge, crea di nuovo e gioca con la vita non per sprecarla ma per viverla col sorriso. Tanti mattoncini Lego, i suoi giorni. Tante vite in una. Così tante che adesso che la stringo sento di avere tra le braccia tante Isolde o, forse, di avere la Donna, una sorta di entità primordiale che non riuscirò mai a comprendere fino in fondo e che adesso è qui, con me»














Artemisia Birch - La Saga di Wise

«Ogni donna è un mondo meraviglioso, unico, completo, che non ha bisogno di nulla oltre a sé stessa e che non deve aspirare a trasformarsi in qualcosa di diverso da quello che è. È già in pienezza, ma solo se ne è consapevole comincerà a brillare nella moltitudine di mondi privi di luce che la attorniano. Diventa così meta ambita dai valorosi, dea amata e venerata.
Solo un mondo radioso può suscitare il desiderio di farne parte. Chi mai vorrebbe entrare in un universo dominato da paura, insicurezza e umiliazione? Chiunque dovesse trovarvisi non vorrebbe altro che fuggire… Sapresti dargli torto?
La selezione verrà da sé. Chi non è degno di entrare, per quanto si sforzi, non riuscirà a farlo. Potrebbe riuscire a sfiorarti, ma nulla di più.
Il ventre tondo di una donna gravida è lo specchio di quell’universo, del desiderio soddisfatto di un uomo che ha lottato e ha raggiunto il culmine cui aspirava e ha lasciato il segno indelebile della sua straordinaria forza.
Trattieni quel desiderio e perpetualo con la sacralità del tuo essere; non sminuirlo, perché sminuiresti anche l’eroe leggendario che lo ha espugnato: ha raggiunto la vetta, ma brama di riconquistarla ogni giorno e di potervi rimanere. Ha assaggiato il sapore del cielo, ha lambito la dimora degli dei e non potrà più farne a meno. Sarebbe un tormento troppo grande anche il solo pensiero di dovervi rinunciare.
Non farti prendere da inutili timori e non fare assurdi confronti: chi aspira a te ha scelto tra tutti quelli possibili il mondo che più lo attrae. La tua insicurezza indurrebbe l’intrepido a credere di aver conquistato qualcosa di mediocre e sarebbe presto indotto a cercare vette più alte, più degne del suo impareggiabile valore.
Non abbassarti mai, lascia che sia lui ad innalzarsi. Innalzarsi è nella sua natura, abbassarti non è nella tua.
Non spegnere mai quel fuoco. Quel fuoco sei tu».





Aurora Stella - Lupus Furens sum

«Indosserò la toga virilis sopra la divisa di allenamento. Una volta la toga era privilegio solo degli uomini, mentre le donne che la indossavano erano prostitute. Un chiaro segno di discriminazione. Lo stesso abito indossato da un ragazzo ne faceva un uomo, orlata di rosso diveniva simbolo di potere, indossata da una donna un segno di disprezzo. Con il tempo, anche la donna acquisì gli stessi diritti dell'uomo. Questo cambiamento avvenne soprattutto per la presa di coscienza da parte delle donne della loro forza. L'uomo da sempre ha portato il cibo a casa per il mantenimento della prole, ma il compito di formare i figli è sempre stato delle donne. Noi donne dovemmo superare molti preconcetti prima di comprendere che il reale potere non era in mano all'uomo, ma alla fine ottenemmo i loro stessi diritti e la parità. Pur non svilendo le diversità biologiche e psicologiche, riuscimmo a formare una coscienza collettiva e, come la Fenice, risorgere dalle nostre ceneri. Il nostro peggior nemico, nel corso del tempo, non si era rivelato nell'uomo, ma in noi stesse».


Laura Rocca - Il regno dell'Aria - Le Cronistorie degli elementi


«Celine aveva una forza che non arrivava dal potere o dall’arroganza, era una forza quieta, umile e al contempo decisa. Quando parlava con le persone le rendeva il centro del suo mondo, le faceva sentire importanti per sé e la cosa più strabiliante era che non fingeva, Celine davvero riteneva preziosa e unica ogni persona, nessuno per lei era di scarso valore. Riusciva a comprendere cos’avesse scosso il cuore di ghiaccio del fratello, cosa avesse visto per primo e amato tanto: la sua semplicità. Celine non si credeva bella, speciale o importante, era qualcuno in cui chiunque si poteva identificare».

4 commenti :

  1. Bellissimo post Virginia, davvero stupendo! Grazie per aver pensato a me e al mio libro.
    Complimenti anche a tutte le altre autrici!

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  2. Grazie Virginia per la tua iniziativa! Grazie per esserti ricordata anche di me e soprattutto per la pazienza che hai avuto. .bellissimi estratti! Complimenti a tutte

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  3. Grazie Virginia per la tua iniziativa! Grazie per esserti ricordata anche di me e soprattutto per la pazienza che hai avuto. .bellissimi estratti! Complimenti a tutte

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  4. Sono tutte citazioni bellissime! Un post e un'idea stupenda Virgy <3

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