Recensione: Benvenuti a Twin Peaks

Benvenuti a Twin Peaks
di Sergio Duma
Panesi Edizioni

Trama
Dall’8 aprile 1990 i fan di Twin Peaks sono ossessionati dall’immagine del cadavere di Laura Palmer avvolto in un sacco di plastica, dai tic e dalle idiosincrasie dell’Agente Speciale Dale Cooper, dagli alberi Douglas Firs mossi dal vento, dalla figura minacciosa di un gufo, dal sorriso sensuale di Audrey Horne e dall’inquietante Stanza Rossa popolata da un nano e dal demoniaco BOB. In occasione dell’imminente ripresa di Twin Peaks, il testo analizza gli episodi delle due stagioni e i film successivi di David Lynch caratterizzati da tematiche analoghe ed è da intendere come un’agile guida per i fan della serie televisiva più rivoluzionaria di tutti i tempi che intendono rinfrescarsi la memoria in attesa dei nuovi episodi.




Ho un'ossessione per Twin Peaks e per  David Lynch, forse perché ho guardato questa serie che ero molto piccola e mi è rimasta impressa, ma dopo - ogni lavoro del regista - mi ha sempre turbata. 
Con presupposti così non potevo non leggere Benvenuti a Twin Peaks di Sergio Duma edito da Panesi Edizioni.
Non potevo perché, come ogni persona che ha visto la serie tv degli anni Novanta, non ho dimenticato la scena del ritrovamento di Laura Palmer sulla riva di un lago avvolta in un sacco di plastica e neppure quella della stanza rossa con l'attrice che dice cose strane e senza senso, oppure le apparizioni improvvise di Bob, la donna del Ceppo e l'agente Cooper che parla con un registratore rivolgendosi a una misteriosa Diane. 
E, naturalmente, gli alberi. Se pensate che gli alberi non siano splendidamente inquietanti, allora non avete visto le sequenze di Twin Peaks che li riprendono con in sottofondo le musiche di Angelo Badalamenti.




Benvenuti a Twin Peaks di Sergio Duma è un libro imperdibile per tutte le persone ossessionate come me! 
L'autore, infatti, riprende le puntate, le riassume, ne fa un'analisi critica, ci mostra dettagli importanti che non avevamo notato e ci offre anche una prospettiva globale, andando a studiare anche la risposta del pubblico. Non solo, però.
Infatti ritroverete tutti i personaggi, le immagini, le spiegazioni sul chi sono, cosa fanno e perché. Inoltre si parlerà anche dei lavori successivi dell'eclettico e geniale regista americano mostrando i legami con la celebre serie cult degli anni Novanta.

Cosa faceva paura di Twin Peaks? Soprattutto le scene pive di una spiegazione logica per lo spettatore, quelle dove la follia sembra farla da padrone, quelle dove i personaggi dicono o fanno cose cose che sembrano non avere alcuna attinenza con la realtà. Sono quelle scene che ho ritrovato  analizzante con bravura e competenza da Duma.
Il risultato è stato lo stesso di anni fa. Come non dormivo allora, ho fatto fatica a dormire oggi. Perché l'età non conta, Lynch resta comunque uno dei registi più visionari (e paurosi secondo il mio modesto parere) della nostra epoca.



3 commenti :

  1. Titolo più che interessante! Solo recentemente ho recuperato le prime due stagioni e, devo ammettere, che ha distanza di più di vent'anni non hanno ancora perso il loro inquietante e magnetico fascino :)

    Fede.

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    1. Ciao Fede, penso che Lynch sia il mio regista degli incubi, lo adoro, mi terrorizza, non posso fare a meno di guardare i suoi lavori

      Grazie per essere passata

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    2. *a, acciderboli che svista! Perdonami :)
      Devo ancora recuperare gli episodi della nuova stagione ma sono sicura che il caro David non ha perso il suo talento!

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