Senza biglietto da visita: cosa sei disposta a lasciare per essere te stessa? Intervista a Veronica Viganò


Oggi parliamo con Veronica Viganò di donne, le donne che ha raccontato nel suo romanzo Senza biglietto da visita: Cosa sei disposta a lasciare per essere te stessa? che trovate pubblicato come self publishing.  Un romanzo che parla di lavoro, di carriera e del significato della parola “successo”. Veronica per creare la sua protagonista ha preso spunto dalle vite delle donne freelance post maternità che conosce e le ha romanzate in un unico personaggio

Senza biglietto da visita: cosa sei disposta a lasciare per essere te stessa?
Veronica Viganò


Trama
Una storia al femminile che arriva alla mente e al cuore delle donne, portando alla luce con estrema lucidità i dubbi e le domande di un'intera generazione.
Un romanzo di formazione che parla d'amore e di lavoro, di individualità e di famiglia, ma soprattutto del vero significato della parola "successo".
Una protagonista che sembra destinata a deludere tutte le donne importanti della propria vita: la madre, una donna autonoma e realizzata, e le amiche, libere ed affermate.
Fino al colpo di scena finale, che butterà nuovamente in aria tutte le carte con una conclusione imprevedibile.
Chi leggerà questo romanzo non potrà fare a meno di esclamare:"Questa potrei essere io!".
La trama in breve: Silvia Colombo è una trentenne ambiziosa che si è messa in testa di diventare la dirigente più giovane dell’azienda maschilista in cui lavora. Ha una mamma di successo, delle amiche molto sveglie e un ex fidanzato di cui non sente la mancanza. Ma, improvvisamente, le accade qualcosa che sconvolge il suo orizzonte e ribalta le sue priorità…


→ Intervista  

Senza biglietto da visita parla di donne, delle donne di oggi, come sono secondo te?
Alle donne di oggi, come a quelle della mia generazione, nate negli anni 70, è stato detto che potevano avere tutto e per avere tutto bastava seguire le regole. Invece, mi sembra che le attuali trentenni si trovino a vivere una precarietà professionale e sentimentale che pensiona un modo di programmare la vita come logica conseguenza di step successivi: studio, lavoro, famiglia. Forse in questa assenza di punti fermi ci possono essere anche aspetti positivi: essere se stesse al di là delle pressioni sociali e delle aspettative.

Cosa possono essere disposte per il successo e cosa le differenzia dagli uomini?
Le donne difficilmente si riconoscono nella simbologia del successo maschile, il potere per il potere. Tendenzialmente sentono di avere successo quando sanno di fare la differenza in positivo nel gruppo di lavoro e nella società in cui vivono. Apprezzano il work-life balance ed è anche per questo che cercano di cambiare le modalità di lavoro o mollano per diventare imprenditrici o libere professioniste.

Perché hai deciso di scrivere questa storia? qual è il tuo messaggio?
Questa storia, che è la biografia romanzata di molte donne che conosco nella realtà, albergava dentro di me senza che ne fossi consapevole, fino a quando una casa editrice l’ha intravista nei miei lavori online e mi ha proposto di scriverci un romanzo.
Infatti, avevo un blog, Manager di Me Stessa (il cui pay-off era “essere se stessi senza un biglietto da visita”) in cui dichiaravo: non sto più dietro a una scrivania ma mi sento più viva di prima. Oggi ci stiamo abituando a leggere storie di rinascita simili a questa, ma nel 2008, quando ho aperto il blog, ero controcorrente. Mi interessava spiegare come una manager di successo potesse rinunciare alla propria posizione per fare la mamma full-time. Avere un’identità ed esserne fiera in modo svincolato dal lavoro, senza un biglietto da visita, era e resta un concetto molto potente, sia per le donne che a maggior ragione per gli uomini.

Una citazione che ti piace tratta dal libro.
“Non ti sto dicendo che sarò facile. Ti sto dicendo che ne varrà la pena”.
Perché le cose per cui vale la pena non sono mai le più facili.

Chi è Veronica Viganò nella vita?
Un po’ come la protagonista del romanzo sono una ex manager che con la nascita dei figli ha mollato la vita d’azienda per lavorare come freelance. Sono una comunicatrice a 360 gradi e caratterialmente mi sento sempre un’esordiente con esperienza.Negli anni sono stata mamma blogger, autrice di un manuale sulla maternità, inviata a Sanremo, ho partecipato a qualche trasmissione in tv. Oggi curo un blog per donne over40, 40 Spesi Bene, e ho una rubrica “Mamma Manager”, su un network di radio locali.

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